Tomaso Gerolamo Cocco, l’uomo delle Tre M: «Medico e Massone in stile Mafioso»

«Spregiudicato». Così viene definito dal gip il medico Tomaso Gerolamo Cocco, finito in cella nei giorni scorsi nell’ambito dell’inchiesta della Direzione distrettuale Antimafia (DdA) che in queste ore sta scuotendo l’isola. Dall’associazione di stampo mafioso al peculato, la lista delle ipotesi di reato addebitategli è lunga e il quadro complessivo che ne emerge è da brividi. Fautore, nelle parole e nei fatti, dello «stile mafioso» per sua stessa ammissione, massone (sospeso dal Grande Oriente d’Italia il giorno dell'arresto), fan «del grandissimo Gelli» e sponsor della linea per cui «i fratelli si devono sempre aiutare tra loro, anche attraverso illeciti». In quest’ottica, il supporto attivo fornito alla banda capeggiata dal pregiudicato orgolese Nicolò Cossu sembra per Cocco il contesto ideale per dare sfogo alla sua spregiudicatezza. Ma nell'ambito più strettamente professionale non è da meno. Lucra, dicono gli inquirenti, sui pazienti con gravi patologie e avrebbe sottratto delle mascherine chirurgiche in dotazione all'ospedale Binaghi di Cagliari per consegnarle agli amici, proprio nel momento in cui di Covid si moriva