Com’è essere transgender in Sardegna? Ne abbiamo parlato con i diretti interessati, le associazioni Lgbtqia+ e i medici che seguono il percorso di chi intende cambiare genere. Ed è emerso un quadro in chiaroscuro. Sull’isola, infatti, esiste una sola struttura del servizio sanitario nazionale abilitata a fornire prestazioni mediche ai transgender. Con i privati - troppo pochi per gli intervistati - si accorciano i tempi, ma le spese - a zero col pubblico - aumentano vertiginosamente. In Sardegna esistono dunque dei problemi specifici che si aggiungono a un percorso di per sé non facile. Tra la diagnosi di disforia di genere da cui tutto inizia, il via libera dei giudici al cambio di nome e all’intervento chirurgico, le frequenti discriminazioni sul lavoro e, in alcuni casi, l’ostilità delle famiglie, il viaggio è sempre complicato. Una lunga trafila, insomma, «in cui sembra quasi che si debba chiedere il permesso per essere se stessi, lamentano alcuni intervistati»