Come l’intelligenza artificiale
sta cambiando la vita nei campi

«L’intelligenza artificiale non serve a niente, ci ruberà il lavoro, ci renderà pigri e andrà fuori controllo», dicono i detrattori. Di fatto, quando si parla del ritrovato tecnologico più potente di sempre, le perplessità sono tante. Eppure, in Sardegna, l’applicazione dell’intelligenza artificiale in agricoltura i dubbi li riduce, ad esempio fornendo un supporto determinante nella gestione delle malattie delle piante o riducendo il consumo di un bene sempre più raro e prezioso come l’acqua. A questi e altri progetti lavora una rete nata a Sassari che comprende università, aziende familiari, istituti superiore e società tecnologiche. C'è poi la società cagliaritana Open Azienda, che ha l’obiettivo di rendere autonome le piante e impararne il linguaggio. Su piccola scala i test stanno funzionando, la sfida è vedere se le soluzioni proposte possano essere determinanti anche in contesti più estesi. In ogni caso, la vita nei campi si sta trasformando