Canoni irrisori e balneari smemorati: buco di 3 milioni. E la Regione li premia
I canoni per le concessioni demaniali – a partire da quelle balneari - sono semplicemente irrisori a fronte di fatturati spesso milionari. Eppure nel 2020 un imprenditore su tre ha scordato di onorare quanto dovuto. Lo dimostrano i documenti riservati – che pubblichiamo - in possesso di Indip. Dai canoni di concessione, Regione e Comuni isolani avrebbero dovuto incassare oltre 8 milioni di euro: 3 si sono persi per strada. C'è poi un dato che lascia semplicemente esterrefatti: anziché sollecitare i pagamenti, la Regione ha premiato diversi imprenditori insolventi liquidando contributi pubblici per milioni di euro. Caso più unico che raro, è il creditore che paga il debitore. Tra gli smemorati c'è pure il proprietario di uno stabilimento balneare di Chia che è pure dirigente del Sib, il Sindacato italiano balneari, da sempre in prima linea contro i bandi per la riassegnazione delle aree e una rivisitazione al rialzo dei canoni. Nella lista nera degli insolventi spiccano casi eclatanti, che elenchiamo puntualmente. Per la cronaca: pur interpellate da Indip, nessuna delle società citate ha ritenuto di rispondere alle nostre domande