Sardegna, la giungla dell’energia E l’oligarca russo va a tutto gas
Per contenere il surriscaldamento globale si prevede un forte aumento degli impianti eolici e fotovoltaici nel meridione e nelle isole. Da qui l’energia elettrica sarà inviata verso le aree che consumano di più attraverso una rete di elettrodotti sottomarini in fase di ampliamento. La Sardegna gioca un ruolo da protagonista, malgrado ogni anno esporti una quantità di energia pari a quella consumata dalla Basilicata in 365 giorni. L’ultimo elettrodotto previsto da Terna collegherà l'isola alla Sicilia ed è già stato inserito nell’atto con cui il governo disegnerà il futuro energetico della Sardegna. Ma se i flussi di energia da gestire crescono, maggiore sarà il ricorso al metano. Ecco perché l’ultimo decreto - in fase di approvazione - non disdegna nuove centrali a gas. E non mancano le sorprese: si prevede di stoccare una quantità di combustibile di gran lunga superiore al fabbisogno dell'isola. Il metano alimenterà anche l’Eurallumina, società in mano all’oligarca russo Oleg Deripaska. E la Regione che fa? Ha chiuso in un cassetto il piano energetico del 2016 e buttato via le chiavi, trasformando la Sardegna in una giungla dell’energia