Nemmeno nell’opaco Lussemburgo sono graditi gli imprenditori internazionali che invece, in Sardegna, hanno potuto investire in imprese nocive per l’ambiente e la comunità, per di più in partnership con la Regione.
A quasi quindici anni dalle complesse operazioni societarie che hanno segnato la fine della miniera di Santu Miali, tra Furtei e Guasila, il progetto d’inchiesta #OpenLux sulle 124 mila società che popolano il registro delle imprese lussemburghese ha permesso di riaprire il capitolo dell’Eldorado sardo. Nasce così un’inchiesta che dai fortini offshore è arrivata fino alle pieghe delle miniere sarde, unendo in consorzio i media investigativi Indip, IrpiMedia e Armando.info (Venezuela).
Requisiti stringenti, ma operatori inadeguati. Eppure a selezionarli è lo stesso ente che fissa le regole. E poi: società concorrenti, ma con lo stesso amministratore, lo stesso indirizzo e lo stesso numero di telefono.
Contiene diverse sorprese la richiesta d’informazioni (Rdi) con cui il comune di Quartu ha affidato il progetto di riqualificazione delle ex Fornaci Picci. Racconteremo gli ultimi sviluppi della vicenda con la terza parte dell’inchiesta Quartu Potere, firmata da Piero Loi. Le prime due parti, riunite in un unico servizio, le trovate qui.