Macchiareddu, cronaca di un disastro avvolto dal silenzio
Rispetto al 2017, ultimo anno in cui la Regione ha pubblicato i dati sui monitoraggi delle falde di Macchiareddu, l'area industriale alle porte di Cagliari, lo stato delle acque sotterranee è in netto peggioramento. I fluoruri e l’arsenico stabiliscono nuovi record presso la Fluorsid, mentre i composti clorurati e il benzene fanno registrare un incremento nei dintorni delle aree ex Syndial (Eni). Oltre ai superamenti delle soglie di legge fino a 1150 volte i limiti consentiti, i dati della rete pubblica di monitoraggio relativi al periodo 2017-2020 – mai resi noti e in possesso di Indip, che li pubblica in anteprima - mostrano un disastro in continua evoluzione. I veleni, infatti, compaiono in maniera massiccia dove prima erano presenti solo sporadicamente e in quantità modeste. E i fluoruri vengono rilevati per la prima volta ad appena 1 km dallo stabilimento Heineken, dove non ci si aspetta di trovarli. Insomma, tutto il contrario di come dovrebbero andare le cose in un’area sottoposta a bonifica, obiettivo a cui tendono gli interventi attuati dai responsabili dell’inquinamento. Ma senza risultati apprezzabili