Lo strano casu del Fiore sardo, il formaggio artigianale prodotto da caseifici industriali
In Sardegna da alcuni anni si assiste alla battaglia tra pastori e grandi caseifici sul Fiore sardo, prodotto artigianale per eccellenza e formaggio Dop di enorme pregio. I piccoli allevatori hanno sempre espresso perplessità sulle tecniche di lavorazione delle forme vendute dagli industriali. Non si spiegano come questi ultimi riescano a produrlo in grandi quantità utilizzando solo latte munto al massimo 24 ore prima e lavorato a crudo, come prevede il disciplinare di produzione. Pochi mesi fa la Procura di Cagliari, sulla base delle analisi di laboratorio condotte da una società di Perugia in capo al ministero per le Politiche agricole, ha aperto un'indagine su otto caseifici industriali isolani. Il sospetto riguarda l'utilizzo di latte trattato e dunque gli inquirenti ipotizzano la «contraffazione delle denominazioni di origine». Intanto, uno studio condotto da Porto Conte ricerche pubblicato nel 2015 aveva confermato alcuni dubbi dei pastori, mentre il Consorzio di tutela della Dop nel 2016 è stato affidato dal ministero per le Politiche agricole agli stessi industriali al momento indagati. Il presidente del Consorzio Antonio Maria Sedda, amministratore di Sepi - uno dei caseifici più importanti dell'isola - dopo un'iniziale disponibilità, ha preferito non rispondere alle domande di Indip