Il progetto dell’esercito per Teulada Bonificare per riprendere a bombardare
Il Comando dell’esercito in Sardegna intende ripulire la penisola Delta (Capo Teulada) da decenni interdetta e considerata non bonificabile dalle stesse autorità militari. Solo che non si ha idea di quanti ordigni inesplosi siano presenti nell’area. I militari non fanno stime, ma tra bombe, razzi, missili Milan (in cui è presente il radioattivo torio) sono milioni i lanci effettuati dalle forze armate di mezzo mondo contro il promontorio in oltre sessant’anni di esercitazioni. Ciò che è certo - i militari lo scrivono a chiare lettere - è che i residui bellici verranno fatti esplodere o portati a combustione in loco o in un’altra area del poligono. In altre parole, seppure con qualche precauzione, la bonifica sarà effettuata a suon di esplosioni. Vale a dire polveri nocive e distruzione del territorio. L’intervento, presentato in Regione per le autorizzazioni del caso, è oggi al vaglio di un gruppo di associazioni e sindacati, che rilevano numerose criticità. A cominciare dallo scopo dichiarato dalle stellette: continuare a bombardare l'area. Che è anche un sito d’interesse comunitario. Un’area protetta, in teoria. Ma non dalle bombe, evidentemente